La caveja è un'oggetto artigianale, legato ad un'epoca preindustriale in cui il concetto di proprietà intellettuale di un invenzione o di un processo non era ancora né diffuso, né necessario. Ecco spiegato dunque il perché negli archivi digitalizzati degli uffici brevetti (a cui si può accedere tramite Google Patents) non se ne trovi traccia. Andiamo pertanto a seguire la cronologia delle invenzioni che hanno progressivamente allontanato la caveja dai campi, rendendola obsoleta.
Allargando il raggio della ricerca la prima cosa a cui viene da pensare è il sistema che ha sostituito la caveja nella sua funzione di strumento agricolo, ovvero l'attacco a tre punti (three-point hitch). Di brevetti a proposito se ne trovano svariati, ma riportiamo come esempio il US3572763A, depositato presso il Patent Office degli USA nel 1968.
L'attacco a tre punti permette di collegare facilmente gli attrezzi agricoli al trattore.
La grande innovazione che ha permesso il passaggio dal lavoro animale alla potenza delle macchine è rappresentata senza dubbio dal motore a combustione interna. Tra i suoi padri figurano Eugenio Bersanti e Felice Matteucci, inventori del primo motore a combustione interna funzionante. I due depositarono il brevetto in Gran Bretagna (Obtaining motive power by the explosion of gases, GB185401072A), Francia, Italia e Germania.
Seppur si disponesse del motore a combustione interna già da diversi anni, si dovette attendere fino al 1899 per vederlo implementato stabilmente su veicoli terrestri, quando l'invenzione della frizione rese possibile la partenza da fermo (prima si usavano utilizzavano sistemi a cinghia poco affidabili). Il più antico brevetto riguardante la frizione che io sia riuscito a reperire è datato 1912 ed è il US1238447A, anch'esso americano.
Chiaramente tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il processo di raffinazione del petrolio, di cui le prime tracce all'interno degli archivi digitalizzati degli uffici brevetti risalgono al 1886 , con lo US345586A.
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