La pittura è ricca di opere ritraenti scene di paesaggi rurali con carri di buoi intenti al lavoro nei campi. Purtroppo, tra queste, davvero poche hanno una qualche correlazione con la caveja.
Appare dunque piuttosto controintuitivo il fatto che essa sia presente all'interno di "Bovi al carro", dipinto di Giovanni Fattori (Livorno, 06/09/1825 - Firenze, 30/10/1908), artista toscano che ha qui rappresentato una scena di lavoro nelle campagne della Maremma.
Giovanni Fattori, Bovi al carro, 1867, Firenze - Galleria d'Arte Moderna |
Il tutto è facilmente spiegabile ricordando quanto detto in #11 _ La tassonomia della caveja, ovvero che la caveja nasce come perno in legno per consentire di vincolare il giogo dei puoi al carro o all'aratro. In "Bovi al carro" troviamo esattamente questo, e dunque la Maremma era una delle poche zone che, oltre alla Romagna, avevano adottato questa soluzione (a testimonianza di ciò si possono trovare sul web innumerevoli opere raffiguranti buoi al traino, in cui però sono rappresentati sistemi di vincolo differenti). Sempre dall'opera scopriamo però che in maremma "la cosa" è rimasta semplice perno di legno, senza subire il processo evolutivo che, in Romagna, la ha portata a divenire caveja.
Interpretando il termine "opere pittoriche" con un'accezione più ampia, includendo anche oggetti stampati su tela, è possibile fare qualche ulteriore approfondimento. Rientrano infatti in questa categoria le stampe a ruggine, tipiche della Romagna, in cui è facile trovare rappresentazioni della caveja. Le stampe vengono tutt'oggi effettuate artigianalmente con stampi incisi a mano su legno o forgiati in metallo. Le più celebri sono quelle della Stamperia Pascucci, sul cui sito se ne possono ritrovare molti esempi oltre che rappresentazioni delle modalità di realizzazione. Per rendersi conto di quanto questa assomigli più ad una bottega d'artista che ad un laboratorio artigianale è possibile farne un tour virtuale al seguente link. Girovagando per le loro stanze mi sono imbattuto nella seguente immagine:
Stampe a ruggine, Stamperie Pascucci, Gambettola (FC) |
Il tentare di assegnare data ed autore risulterebbe sicuramente una forzatura, ma possiamo affermare che la Stamperia Pascucci produce oggetti come questi dal 1826, tramandando questa tradizione di padre in figlio da ben 7 generazioni.
Seppur non siano propriamente opere pittoriche, i prodotti di questo genere tramandano l'arte pittorica della stampa manuale, un know-how che senza il valore della territorialità avrebbe certamente ceduto il passo alla stampa industriale.
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