Se ci si vuole spingere alla ricerca della caveja nella letteratura, sicuramente il punto da cui partire è Aldo Spallicci, medico, politico e poeta romagnolo che abbiamo già più volte citato nel blog, che la rende addirittura soggetto della sua poesia "La cavéja degli anell":
us d'una torza a vent êlta int al man,
La caveja la canta e la fa bon
cme un campanil che sliga al su campan.
E int agli anëll l'è tota la passion
d'una canta cl'la mor tra un viol 'd luntan,
l'ha e' trell dl'alodla, e' stridar de' rundon
e tot al nòstar vos ch'al condla e' gran.
Agli anlini agli ha un son che pê d'arzent
cme e' sgrignê d'un babin ch' le sempr' in mossa
ch' l'ha al ganass ch' al fa i bus, bianch int i dent.
J anlun vosa da babb, vuslona grossa
ch'la vrebb l'ëssar cativa e la i è amiga:
ëch la musica bona dla fadiga.
E' possibile trovare la traduzione in italiano al seguente link, da cui ho tratto il testo.
Un'altra citazione della caveja è presente in "Carteggio: 1915-1962", di Marino Moretti ed Antonio Baldini, più precisamente a pagina 353, in cui Moretti comunica all'amico Baldini che nei giorni seguenti si sarebbe recato a San Marino per ritirare il premio letterario "Caveja d'or".
E' possibile risalire alla citazione al seguente link.
Indichiamo infine i riferimenti alla caveja presenti in "I maestri italiani del ferro battuto 2, volume 2", libro di Giuseppe Ciscato in cui, a pagina 278, viene fatta una panoramica su questo oggetto.
Anche in questo caso è possibile risalire al testo tramite il seguente link.
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